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Il Museo Garda è riaperto: con due nuove Mostre

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Pubblicato da in Cultura ·
Con il passaggio del Piemonte in zona gialla, anche il Museo Civico "Alessandro Garda" dal 1 febbraio 2021 ha potuto riprire le sue porte al pubblico.
Ecco le due Mostre visitabili, che si aggiungono alle tre collezioni permanenti: archeologica, d’arte orientale ed i quadri della collezione Croff:

Vitrum Dalla sabbia alla luce: Scienza, storia e arte del vetro dalla scoperta ai giorni nostri
La mostra VITRUM. DALLA SABBIA ALLA LUCE. Scienza, storia e arte del vetro dalla scoperta ai giorni nostri, è stata realizzata con il contributo della Fondazione Guelpa, della Fondazione CRT e della Regione Piemonte. Ha l’importante patrocinio di AIHV – Association Internationale pour l’Histoire du Verre, Comitato Nazionale Italiano.

La mostra nasce dalla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino. E’ stata curata da archeologi e storici dell’arte contemporanea e mira ad approfondire la conoscenza di un materiale affascinante, poco rappresentato nelle collezioni museali, attraverso l’accostamento di reperti archeologici con opere d’arte provenienti da vari contesti, prossimi o lontanissimi nello spazio e nel tempo.

La prima parte della mostra si pone in continuità con la sezione archeologica permanente del Museo, mirando ad arricchirne il panorama sulla vita quotidiana, le produzioni e i commerci dalla preistoria al medioevo grazie all’eccezionale occasione di presentare per la prima volta al pubblico i reperti in vetro rinvenuti nel 2019 nella necropoli di Volpiano, integrati da una scelta di alcuni tra gli oggetti vitrei più significativi delle collezioni museali piemontesi, che consentono di ampliare l’arco cronologico dell’esposizione fino alle soglie del Rinascimento.
Nella seconda sezione, con un salto temporale, ma seguendo il filo delle affinità tecnologiche, è rappresentata la produzione delle vetrerie muranesi del Novecento, attraverso le opere di tre grandi geni artistici: Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi e Carlo Scarpa, al quale è oggi possibile attribuire un vaso della collezione Guelpa – Croff.
Chiude la mostra uno sguardo sulla contemporaneità italiana e straniera che, mediante le opere di due artisti giapponesi, istituisce un legame con quattro vetri dipinti, della collezione orientale del Museo, recentemente restaurati.

Gianni Berengo Gardin e la Olivetti”
Nel novantesimo anno di Gianni Berengo Gardin, l’Associazione Archivio Storico Olivetti e la Città di Ivrea rendono omaggio al grande maestro che per molti anni ha collaborato con la Società Olivetti, descrivendo attraverso i suoi servizi fotografici il valore sociale del progetto d’architettura e  l’organizzazione di un sistema di servizi sociali e culturali che animava la fabbrica e il territorio.

La mostra, nel nuovo allestimento voluto dai curatori del Museo, diventa l’occasione per una narrazione, attraverso lo sguardo del grande fotografo, che sottolinea come il modello eporediese della fabbrica a servizio della comunità, sia rintracciabile – come in una carta topografica – anche fuori dal Canavese, nelle varie sedi e consociate Olivetti, nelle attività di lavoro e dopo lavoro, in Italia e in Europa, attraverso un percorso di segni che costituisce il linguaggio del fotografo nel tradurre una visione integrata del rapporto tra fabbrica, collettività e territorio.
Nel contempo, si dà conto del lavoro dell’artista attraverso documenti d’archivio diversificati che ne ripercorrono l’iter operativo, oltre che progettuale. Contributo originale e inedito è rappresentato dalla possibilità di ascoltare, in mostra, brani dell’intervista al maestro realizzata nel gennaio del 2019 dalla studiosa Margherita Naim per l’Associazione Archivio Storico Olivetti.

Dallo studio del rapporto professionale e umano di Gianni Berengo Gardin e la committenza Olivetti, è nato un progetto culturale di valorizzazione del territorio su scala locale, nazionale e internazionale, di cui i contributi al catalogo restituiscono le fasi, le azioni e le verifiche. Il catalogo costituisce, infatti, non soltanto l’opera che accoglie la selezione di fotografie esposte, ma un primo tassello di un percorso di studio e analisi sui fotografi italiani e stranieri di fama internazionale, ampiamente documentati nei fondi fotografici conservati a Villa Casana.

Mostra e catalogo hanno origine da un progetto di ricerca e studio promosso dall’Associazione Archivio Storico Olivetti nel 2018 e svolto da Margherita Naim (co-curatrice della mostra a Torino e del catalogo), attraverso l’analisi e schedatura dei documenti fotografici di Gianni Berengo Gardin nei fondi della Società Olivetti, e che si è sviluppato all’interno di una convenzione tra l’Associazione e la Direzione Generale Archivi del Mibact per il riversamento nel Sistema Archivistico Nazionale dei dati relativi alle fotografie di Berengo Gardin per la Olivetti.

Orari: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30.
Sabato e domenica chiuso.

Per informazioni e per prenotazioni per i gruppi:
Tel.: 0125 634155 – 0125 410512 - email: musei@comune.ivrea.to.it - web www.museogardaivrea.it







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